Con Decreto 582 dell’ 1/5/1925 il regime fascista costituì l’Opera Nazionale Dopolavoro con lo scopo di promuovere “il sano e proficuo impiego delle ore libere dei lavoratori con istituzioni dirette a sviluppare le loro capacità fisiche, intellettuali e morali attraverso attività ginnico-sportive , escursioni, feste popolari”.
Nel 1927 fu costituito dall’allora ragioniere Capena Pasquale il Dopolavoro del Comune di Genova e con lettera Dop/ro Prv./le del 23/01/1928 ne fu nominato fiduciario. Nello stesso documento , con il valido appoggio del Comm. Dott. Sivio Ardy, Segretario Generale del Comune di Genova,veniva anche assegnata la sede del Dopolavoro in Via E. Vernazza nei locali lasciati liberi dall’Ospedale dei Cronici.
Tale sede era veramente grandiosa in quanto comprendeva locali per la segreteria, biblioteca, sale da bigliardo, sala di intrattenimento, sale da te per le signore, bar attrezzato, palestra attrezzata per lo sport, sala cinema e spettacoli vari. Infatti l’Ispettore Generale del Dopolavoro di Roma,intervenuto all’inaugurazione dei locali, la definì “la più grandiosa sede dopolavoristica d’Italia.
La prima notizia delle attività turistiche promosse dal Dopolavoro risale al 27/5/1928, data in cui venne organizzata una gita a Torino di 27 dipendenti “meritevoli per ciascun ufficio e servizio del Comune di Genova.
Numerosa altre iniziative (quale gite, feste, cerimonie ed altro) si susseguirono negli anni successivi, ampliamente descritte nell’Agenda 2007 del CRAL in occasione della celebrazione degli ottant’anni del Circolo.
Dopo la Liberazione, l’Opera Nazionale Dopolavoro cambiò la denominazione in E.N.A.L. (Ente Nazionale Assistenza Lavoratori che fu sottoposta ad una gestione commissariale. Il 31/5/1946, dopo regolare votazione, si tenne il primo Consiglio Direttivo e furono assegnate le nuove cariche.
Con lo Statuto dei lavoratori (legge n°. 300 del 1970), al nuovo Ente vengono riconosciute le attività culturali, ricreative ed assistenziali fino a quando, con la legge finanziaria del 1994 il Comune di Genova , applicando alla lettera le disposizioni di legge, non eroga più alcun contributo ed addirittura cerca di sfrattare il circolo dall’attuale sede, di proprietà comunale, in Via SS. Giacomo e Filippo; pertanto il Circolo rischia la chiusura che viene però evitata con il sacrificio dei soci attraverso un aumento significativo della quota associativa ed una estenuante trattativa con la Civica Amministrazione.
Con la Legge n°. 460 del 1997, viene riordinata la disciplina tributaria degli Enti non commerciali e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, mentre con la successiva legge n°. 383 del 2000 sono previsti gli abbattimenti degli affitti per i circoli. nella circostanza viene modificato lo statuto e cambiata la denominazione in “Circolo Assistenziale Lavoratori delle Autonomie Locali: il Circolo riprende nuovamente vitalità per essere sempre vicino ai soci e permettere , attraverso le sue iniziative. La crescita e l’arricchimento culturale di tutti i lavoratori.